Provvedimento antipopolare del Comune di Pontassieve (Firenze) amministrato dal PD. Meno tasse ai padroni. Aumenta del 50% la Tasi sulla prima casa
La giunta Marini diminuisce la Tari alle imprese ed alza la Tasi sulla prima casa

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Rufina del PMLI
Il Consiglio comunale di Pontassieve, a maggioranza PD, ha deliberato in data 9 giugno 2015 in materia di aliquote TARI (tassa sui rifiuti) e TASI (tassa sui servizi indivisibili, sostanzialmente ex-IMU).
L'assessore al bilancio, Cinzia Frosolini (PD), ha affermato che per il 2015 è prevista una riduzione dei costi relativi allo smaltimento rifiuti che l'amministrazione è ben felice di registrare e di scontare sulle tariffe TARI dell'anno in oggetto. Tale risparmio sarebbe da attribuire ad una migliore e più efficiente raccolta differenziata che, per inciso, oggi è tale grazie alla spinta dei comitati locali che per anni si sono opposti con forza alla costruzione del nuovo impianto di incenerimento e promuovendo buone pratiche alternative. Frosolini, a nome della giunta Marini, ha però precisato che la riduzione di tariffa sarà a beneficio delle sole imprese, mentre per le utenze domestiche non sono previste variazioni. In questo modo, se nel 2014 l'ammontare totale dell'imposta è stato a carico per il 55% delle imprese e per il 45% dalle utenze domestiche, nel 2015 il rapporto sarà 60% sulle spalle della popolazione lavoratrice, dei disoccupati, dei precari e dei pensionati, e solo il 40% sarà pagato dalle imprese.
Frosolini giustifica il provvedimento in quanto il Comune ha voluto sostenere “le imprese del nostro territorio che stanno soffrendo un lungo periodo di difficoltà e ci è sembrato che, nel nostro piccolo, si potesse dare una mano”. Vorremmo ricordare che quella mano a cui fa riferimento non è loro, bensì della popolazione che pagherà di più anche la tariffa sui rifiuti dato che non usufruirà di alcun beneficio sul minor costo sostenuto dal Comune. Com'è possibile risolvere in una maniera così impopolare una questione di questa portata? Eppure è innegabile che praticamente la totalità dei rifiuti speciali e pericolosi, che sono i più costosi da smaltire, è prodotta proprio dalle aziende, come è innegabile constatare che la riduzione dei costi di smaltimento grazie alla differenziazione dei rifiuti proviene per più motivi (non ultimo la battaglia contro l'inceneritore) dalla popolazione stessa ed al suo buon lavoro di differenziazione.
Andando oltre, per i pontassievesi, al danno si aggiunge la beffa poiché anche la determinazione dell'aliquota TASI sulle prime case porta in se costi aggiuntivi. Stavolta, a fronte di un 2014 nel quale la tariffa comunale era dell'1,4 permille (di seguito p.m.), per il 2015 sarà portato al 2,1 p.m. L'amministrazione si fa vanto del fatto che la TASI per Pontassieve è la più bassa dei comuni dell'intera area (Rufina e Pelago l'hanno mantenuta al massimo consentito del 2,5% p.m. come nel 2014, mentre Londa è al 2,4% p.m.) ma opportunisticamente non dice che l'aumento dello 0,7 p.m. corrisponde in termini assoluti ad un aumento del 50% effettivo; in pratica chi l'anno scorso ha versato al comune 100 euro, nel 2015 ne verserà 150. Tale aumento poi, dato che coinvolge le prime case, ha lo stesso impatto nominale su ricchi e poveri a prescindere dal reddito ma ovviamente il peso cambia; come paragonare ad esempio l'incidenza di 150 euro di TASI per un disoccupato rispetto all'imprenditore che quest'anno beneficia anche della riduzione della TARI?
Insomma, una misura antipopolare e mal giustificata, seppur tutti i media che il Comune controlla, riportano parole al miele per lo sforzo fatto dall'amministrazione. Sono le famiglie, in particolare quelle a basso reddito, sono i disoccupati vecchi e nuovi, i pensionati e gli studenti, coloro che devono essere tutelati e non di certo le imprese, in particolare le medio grandi, che anche dopo il regalo della giunta Marini continueranno ad alimentare il precariato, a licenziare se lo ritengono opportuno ed a portare altrove la loro produzione converrà loro. Il tutto in barba al proprio territorio e alla popolazione della Valdisieve. E' questo il cambio di passo promesso dall'amministrazione? Ci auguriamo che si ravveda presto quella parte sinceramente di sinistra dei 5.600 elettori circa (33% sugli oltre 16.200 aventi diritto) che alle scorse regionali, pur inghiottendo un boccone amaro, ha finito per dare il proprio voto al PD che ormai rappresenta ad ogni livello gli interessi del capitale e della borghesia nazionale e locale.

17 giugno 2015